4,4 zettabytes complessivi di dati generati sul web ogni giorno
Per farsi un’idea della mole di dati che vengono generati ogni giorno dal web (anno di riferimento 2019):
- 350 milioni di foto postate ogni giorno su FB
- 100 milioni di ore di video postate ogni giorno su FB
- 65 miliardi di messaggi WhatsApp inviati ogni giorno
- 4 petabytes (cioè 4 milioni di miliardi di bytes) di dati creati su FB ogni giorno
- 4,4 zettabytes (cioè 4.400 miliardi di miliardi di bytes) complessivi di dati generati sul web ogni giorno. Volume destinato a decuplicarsi nel 2020
Questa è solo la punta dell’iceberg perché riguarda unicamente il web in chiaro: è cioè escluso il “deep web” l’enorme massa sommersa di dati che viaggia in rete ma non è accessibile ai motori di ricerca.
Con l’affermarsi dell’IoT (Internet of Things), cioè con la connessione in rete di miliardi di dispositivi, dalla lampadina o il frigorifero intelligente, alle automobili a guida autonoma, alle smart cities, questi volumi sono destinati ad aumentare in maniera esponenziale.
La domanda da porsi è: esiste un valore di queste informazioni? Un valore che non sia soltanto quello commerciale e cioè la profilazione di tutti noi finalizzata a prevenire o a formare i nostri desideri? Un valore che non sia quello di dossieraggio di tutti noi finalizzata ad individuare i nostri orientamenti politici? Un valore che non sia quello di connotazione psicologica di tutti noi finalizzata ad identificare le nostre paure o le nostre debolezze e a farci oggetto di campagne mirate di pubblicità o di fake news?
La (mia) risposta è: no. I miliardi di zettabytes che stiamo generando diventeranno una sconfinata montagna di spazzatura